martedì 27 marzo 2012

STRACCETTI CON CARCIOFI E LIMONE E POI FRAGOLE BRINATE CON CREMA AL LIME

Ieri mattina l'inizio di giornata già non si era prospettato come uno dei migliori. Esco di casa e, una volta arrivata davanti alla macchina, mi accorgo con orrore che mi hanno frantumato il fanalino posteriore.
Perfetto.

Già avevo deciso che avrei cucinato qualcosa. La giornata è stata poi un susseguirsi di grane più o meno piccole. Adesso era chiaro: un solo piatto non sarebbe bastato.
D'accordo, io e la mia macchina con il fanalino frantumato andiamo al supermercato.


Dosi per 2 persone:
PER GLI STRACCETTI                                        PER LE FRAGOLE CON CREMA AL LIME
400 gr di straccetti                                                12 fragole
3 carciofi romaneschi                                            2 tuorli d'uovo
la scorza di 1 limone                                             500 ml di latte
olio                                                                        4 cucchiai colmi di zucchero
aglio                                                                      4 cucchiai rasi di farina 00
sale e pepe                                                           1 lime
                                                                              zucchero

L'INGREDIENTE SEGRETO: it's oh so quiet (Bjork)
 http://www.youtube.com/watch?v=BWD3GRgr02E

Bisogna pulire i carciofi. A casa mia esiste solo un modo plausibile di farlo, pena il diseredamento immediato: la rosetta.
E' difficile spiegare per iscritto come si pulisce un carciofo 'a rosetta' e purtroppo non riesco a trovare nulla nemmeno su youtube, ma in buona sostanza, dopo aver pulito i carciofi in modo canonico (
http://www.youtube.com/watch?v=rBWrzqFqu5E) prima di tagliarli a spicchi, bisogna togliere la parte violacea dalla punta girando intorno al carciofo tenendo il coltello in obliquo per ottenere un risultato simile a questo:


Ad ogni modo, le due cose imprescindibili quando si puliscono i carciofi sono: portare dei guanti e avere vicino una ciotola con acqua e limone dove mettere a bagno i carciofi una volta tagliati per non farli annerire.
Ad ogni modo. Pulisco i carciofi, li faccio a spicchi e li metto a bagno in acqua e limone, nel frattempo faccio soffriggere in una padella uno spicchio di aglio con dell'olio (come al solito, non siate taccagni!), aggiungo i carciofi e li lascio andare a fuoco lento coprendoli. Nel frattempo gratto in una ciotolina la scorza del limone (non trattato ovviamente) evitando il bianco. I carciofi cuociono in circa 20 minuti, se durante la cottura si asciugano troppo bisogna aggiungere una tazzina d'acqua. Finita la cottura salo e li metto in una ciotola a parte, cercando di lasciare il loro sugo nella padella dove adesso cuocerò gli straccetti.
Prendo la carne e la metto sul fuoco aggiungendo subito la scorza del limone grattato, il sale un pizzico di pepe. Lascio cuocere finchè gli straccetti non sono pronti, a quel puntoributto i carciofi in padella e faccio andare a fuoco vivo per 1 minuto.



Ma l'ho detto: oggi non mi accontento, mi lancio in un dolce.
Prendo il lime, metto da parte la scorza con la quale preparerò la crema, e ne spremo il succo in una ciotolina. Lavo le fragole, le immergo nel succo di lime e poi, tenendole dall'alto, le rotolo nello zucchero per un effetto brinato.
Nel frattempo in una ciotola mescolo i 4 cucchiai di zucchero  con i tuorli. Quando risultano ben amalgamati aggiungo un po' di latte per ammorbidire l'impasto e uno dei cucchiai di farina mescolo e continuo così fino a finire la farina e ad usare circa la metà del latte.

verso in un tegame aggiungendo il resto del latte (con il quale prima 'sciacquo' i residui di uovo rimasti nella ciotola), aggiungo la scorza del lime e accendo il fuoco. Bisogna essere pazienti per preparare la crema, perchè va mescolata continuamente finchè non si raggiunge la giusta consistenza.


A questo punto il mio nervoso si è un po' placato e presto lo stomaco sarà pieno. Si vabbè... ma adesso mi serve un carrozziere per il povero fanalino rotto!!!


mercoledì 14 marzo 2012

POLPETTE AL PROFUMO DI ROSMARINO ALLA MANIERA DI LUPO E PUREA DI PATATE

Chiariamo subito una cosa: il lupo nel titolo non è il lupo animale, quello che va nei boschi ululando e alle volte è mannaro. No. il Lupo in questione è una persona. Ad ogni modo...
Amo le giornate di Marzo. Mi fanno sentire che la primavera è alle porte.
Ma è anche vero che rincoglioniscono in modo definitivo e totalizzante gli automobilisti della mia città. E questo mi innervosisce. Molto.
Per cui questa sera mi curerò cucinando. Questa volta però, ho chiesto ispirazione al mio collega e ladro di accendini Lupo. E lui, prontissimo, mi ha spiegato in modo impeccabile come preparare delle polpette che sembrano fantastiche.

Ovviamente non può mancare il contorno e, visto che mi erano avanzate un po' di patate bollite e già schiacciate, ho pensato bene che un bel purea non ci sarebbe stato affatto male. Del resto, come dice la mia saggia amica Francesca, il purea risolve ogni situazione, ma di questo, magari, parleremo un'altra volta.
Avanti allora!
Le dosi sono per 4/6 persone:
PER LE POLPETTE:                                                        PER IL PUREA:
400 gr di macinato di manzo                                            500 gr di patate schiacchiate
400 gr di macinato di maiale                                            250 ml di panna
1 rosetta                                                                          250 ml di latte
50 gr di parmigiano grattato                                            50 gr di parmigiano
50 gr di pangrattato più q.b.                                            50 gr di burro
     per una leggera panatura                                          noce moscata
1 uovo
noce moscata
sale 
pepe
un goccio d'olio
150 gr di burro
750 ml di passata di pomodoro
1 rametto di rosmarino
1,5 l d'acqua circa

L'INGREDIENTE SEGRETO: You are my sunshine (N. Blake)
http://www.youtube.com/watch?v=ICmju7PD4kc 



Comincio pulendo. Ieri sera non ho lavato i piatti e la mia cucina deve essere un campo chirurgico quando spentolo.
Pulito anche l'ultimo granello di caffè rimasto da questa mattina, metto la rosetta spezzettata a mollo in una ciotola d'acqua. Intanto in un'altra ciotola rompo il macinato, aggiungo il parmigiano grattato, la noce moscata (a piacere vostro la quantità), il pangrattato, il sale, il pepe e un goccio d'olio. A questo punto aggiungo il pane strizzato dall'acqua all'impasto e comincio a mescolare il tutto. 

Parliamone: la mia mamma mi ha insegnato che l'unico modo di mischiare DAVVERO bene gli impasti, è farlo con le mani. Conosco molte persone che rabbrividiscono solo all'idea di mettere le mani nella carne cruda. Bene. Non vi dispenso dal farlo. Posso solo consigliarvi di usare dei guanti di lattice.
Ma andiamo avanti. All'impasto aggiungo l'uovo e continuo ad amalgamare.


A questo punto bisogna formare le polpette. Io le voglio piuttosto grosse. Le faccio sbattendomele sulle mani per far uscire un poco d'aria. Poi le impano leggermente.

In una padella piuttosto larga faccio sciogliere la metà del burro e soffriggo le polpette circa 1 minuto per parte. Le tolgo dal fuoco e le metto da parte.

In un tegame sciolgo l'altra metà del burro, lascio soffriggere e aggiungo la passata e il rosmarino. Salo e lascio andare a fuoco vivo per 5 minuti. A questo punto, abbasso il fuoco e tuffo le polpette nel pomodoro. Dopo di che le copro con l'acqua. E metto su il coperchio al tegame.
Bisogna stare attenti che il sugo non tiri troppo, o le polpette si seccheranno, solo alla fine della cottura (ovvero dopo circa tre quarti d'ora) dovremo far stringere il pomodoro togliendo il coperchio.

Nel frattempo prendo le mie patate schiacciate, le metto in un tegame insieme al burro aggiungo a freddo la panna (si, lo so che state pensando che sono viziosa...è vero!), il latte e il parmigiano e comincio a mescolare a fuoco basso. Quando il composto è diventato piuttosto cremoso (personalmente con le polpette mi piace piuttosto liquido), con il frullatore ad immersione elimino eventuali grumi. Aggiusto di sale, metto un fiocco di burro a crudo ed aggiungo una spolverata di noce moscata. 

A questo punto, come al solito, Lorenzo ancora non è a casa. Metto su un film e quando arriva...gnam!





martedì 13 marzo 2012

Insalata di burro

I cuochi sono nervosi.
Non so gli altri, ma io si.
Ed è per questo che cucino: perchè la sensazione di tagliare spumose (e generose!) dosi di burro, mescolarle con cura e dedizione agli altri ingredienti è qualcosa di rassicurante. Un po' come l'abbraccio della mamma. 

Ho le mie idee in cucina, come ad esempio che l'amore che si mette nel preparare un piatto, per quanto semplice, ne influenzi drasticamente la riuscita.
Amo le materie prime di qualità, ma sono molto elastica e a volte non disdegno gli ingredienti un po' meno preziosi.
Cucino più volentieri la sera, magari da sola dopo essere stata al supermercato a scegliere con gusto ogni singolo componente del piatto che ho intenzione di preparare.
Invento, uso la fantasia, mi sporco le mani e scelgo la musica giusta per ogni ricetta.
Volete venire in cucina con me?

lunedì 12 marzo 2012

TORTINO DI PATATE, TONNO E ALICI CON CONTORNO DI VALERIANA AL LIMONE.

Questa sera sono pensierosa.
Una buona gita al supermercato risolve ogni problema. Musica nelle orecchie e cestino in mano. Dopo 20 minuti esco con una confezione di patate, alici fresche decapitate ed eviscerate, uova, valeriana e erba cipollina. D'accordo. Improvvisiamo.


Le dosi sono per 4/6 persone, dipende dagli stomaci...
PER I TORTINI:                                                                       PER LA VALERIANA:
1kg di patate                                                                           valeriana
200 g di alici                                                                            il succo di un limone
100 g di tonno sott'olio sgocciolato                                         olio
2 uova                                                                                     sale
olio extra vergine                                                                     pepe
sale
pepe
aglio
pasta d'acciughe
erba cipollina

L'INGREDIENTE SEGRETO: Boa sorte - Good luck (V.De Mata & B. Harper)
http://www.youtube.com/watch?v=nSTWcsU91ZY


Innanzi tutto metto a bollire le patate, le lascio andare finchè non sono morbide. 
Le sbuccio e poi le schiaccio in una ciotola con un po' d'olio.
Apro il tonno, lo sgocciolo (è una cosa che odio fare, ma è giusto così!) e lo aggiungo alle patate.


Intanto tolgo la lisca alle alici e le salto in padella con olio, aglio e un po' d'erba cipollina. Le sfiammo appena 2 o 3 minuti, salo, tolgo l'aglio e aggiungo anche queste all'impasto con tutto il loro olio di cottura (siate generosi per cortesia!).

Ora, veniamo ad un'annosa questione: la pasta d'acciughe. Dunque, non è che sia proprio indispensabile, è che dovunque metto il tonno io aggiungo la pasta d'acciughe. E' più forte di me, è diventato un riflesso condizionato. Apro il tonno e prendo la pasta d'acciughe in frigo. Stateci. Però, per chi proprio non la può soffrire, se ne può anche fare a meno, basta regolare di sale il composto. Io comunque, ce la metterei!!!

Mescolo vigorosamente, aggiusto di olio (ragazzi, le patate l'olio se lo bevono!) e di pepe, spargo erba cipollina tritata a profusione e per finire aggiungo 2 uova.

A questo punto preparo gli stampini (a vostro gradimento le dimensioni, io uso quelli da creme caramel) e li getto in forno ventilato a 180° per 15 minuti.


Nel frattempo preparo il contorno...che non la volete la verdura?!?! Ho comprato della valeriana e in frigo ho del limone. Una cosa semplice stasera. Metto in una ciotola olio, il succo di un limone spremuto e un po' di pepe. Sbatto bene con una forchetta et....voilà...una citronette per condire l'insalata che farà da letto al mio tortino.
Sformo i tortini aiutandomi con un coltello e li impiatto vicino alla valeriana che ho condito.
Li spolvero con dell'erba cipollina e aggiungo un cucchiaino di citronette sopra ognuno.


La cena è pronta, ma il mio coinquilino ancora non si vede. Poco importa, tiepidi sono più buoni...